LA CULTURA FILOSOFICA DELLA VITA E DELLE SUE MERAVIGLIE,
DEL DOTT. CARMINE CORREALE. AUTORE DELL’OPERA LETTERARIA:
“L’ INCANTEVOLE CAMMINO DELLA VITA.
SAGGIO N° 34
LA BOCCA
È la cavità, corrispondente all’inizio del canale alimentare e nella sua fattispecie di sensualità, è uno dei rilievi più affascinanti del corpo umano ed in corrispondenza della parte superiore, si trovano le buche nasali, che segnano l’inizio delle vie respiratorie.
Le varie dimensioni attribuite alla bocca, possono in taluni casi creare sconcerto, a volte con allusioni deludenti, come per esempio: di chi ha una bocca troppo larga, che arriva fino agli orecchi con una bocca assolutamente sproporzionata.
In tal caso, essa può addirittura apparire come un forno, ma a parte poche eccezioni, ogni persona, ama la propria bocca, così com’è, perché si adatta perfettamente al viso di ognuno di noi, senza discriminazioni per il suo valore anatomico.
Nella sua caratteristica, la bocca svolge un ruolo di primissima importanza ed in particolare, serve a convogliare all’interno i cibi e tutti gli alimenti necessari alla sopravvivenza, i quali, dopo una breve elaborata masticazione, sono ingeriti.
Varie attribuzioni, unitamente a sonore definizioni, sono attribuite proprio alla bocca; ad esempio di chi è sorpreso col boccone ancora in bocca; così pure per chi resta a “bocca asciutta”, per non aver mangiato nulla.
Principalmente, la bocca è sinonimo dell’espressione della favella, di soddisfazione, nonché di delusioni e in questo caso la bocca con la sua espressione variabile, s’inserisce con una smorfia d’allusione, dopo una delusione o un grande stupore.
Fare ogni giorno tanti sacrifici, per i figli o levarsi il pane dalla bocca per offrirlo a loro, al fine di consentirgli la sopravvivenza, rimane sin dai tempi antichi un nobile gesto dei genitori, di grande affetto filiale e di dedizione.
Allorquando si finisce in “bocca al lupo”, questo detto significa, che disgraziatamente si va incontro ad un grave pericolo o si dovrà affrontare un elevato rischio; ma quando uno “storce la bocca”, vuol si dimostrare che qualcosa non è piacevole o poco gradito.
Con l’approssimarsi della vecchiaia, una bocca sfortunatamente può rimanere sdentata nella sua nobiltà, ma in questo caso, si può ricorrere a dei rimedi, per riparare esteticamente la sua visione cosi espressiva.
Attraverso la bocca, fuoriesce la parola, quella magnifica espressione della vera e pura intelligenza degli umani, che riempie in ogni momento i vuoti di silenzio, cupi e tenebrosi, senza un riscontro di una validità armonica e floreale della vita.
In ogni sua dimensione sociale, esiste la voce della gente che ci rafforza sempre di più e rianima il nostro sapere, in una dimensione di valore assoluto, consentendoci di dialogare, apprendere, esprimere pareri, secondo la libertà del nostro pensiero.
Il principale impulso della vita, è il caratteristico dono della parola, per convogliare il soggetto nella dottrina e gestualità dettata e tramandata dalla vecchia aristocrazia intellettuale.
Senza la parola e soprattutto lo studio, il mondo apparirebbe piccolo ed insignificante, privo di uno sbocco e possibilità di rappresentazione, che a mio avviso rimane, nonostante il cambiamento, uno straordinario palcoscenico artistico.
Allorquando delle volte si vuole cercare un rimedio o una consolazione, la nostra parola, attraverso il discorso, ci rasserena e scarica le delusioni e le amarezze, oltre i dirupi tenebrosi, ritemprando nuovamente lo spirito con un nuovo smalto e linfa rigenerativa.
Attenzione però, che la bocca oltre alle meravigliose espressioni, al suo profumo e alla propria dolcezza, spesso coperta di baci appassionati, potrebbe anche diventare “bocca d’inferno”, ovvero sacrilega dell’ingrato ed incosciente bestemmiatore.
Autore: dott.Carmine Correale,
(Poeta, scrittore, saggista e interprete d’arte e dipinti).
Continuate a leggere domani un nuovo meraviglioso saggio della vita. Grazie.
Lascia un commento