LA CULTURA DELLA VITA DEL DOTT. CARMINE CORREALE.
OPERA LETTERARIA ” L’INCANTEVOLE CAMMINO DELLA VITA”.
– SAGGIO N° 10 –
L’ANIMA E IL CORPO
L’umano è un “Dotto”, ma è anche un mortale e dopo la breve esistenza terrena, dovrà andarsene senza rimpianti e subito dopo, quella luce si spegnerà per sempre, per lasciar volare la sua anima con il suo volere e sapere.
La domanda alla quale non è possibile dare una risposta esauriente è: “perché ogni persona deve morire”? Beninteso conosciamo tutti i motivi che ci conducono alla fine, ma il perché a volte potrebbe succedere in qualsiasi momento, resta per sempre un mistero.
Secondo il naturale ciclo della vita, ogni essere umano vive attraverso le fasi adolescenziali, indi: della giovinezza, della maturità ed infine della vecchiaia; e col trascorrere del tempo, poco alla volta egli invecchia, fino a diventare malfermo e decrepito.
Attraverso gli anni il corpo subisce una consistente trasformazione, anche nei lineamenti, indebolendosi man mano, fino a non reggere più il peso della vita ed in questo modo la natura umana suggella, la fine del cammino.
Probabilmente un giorno anche il mondo scomparirà, ma questo no si riuscirà mai a saperlo, finché non avverrà realmente; invece non si riesce a capire, sul perché molte persone senza alcun preavviso e senza limite d’età, all’improvviso muoiono prematuramente.
Proprio per questo, la fine dell’essere vivente è avvolto nel mistero, che nessuno può predire o calcolare e quest’ipotesi è accettata con dolore e rassegnazione, anche quando inaspettatamente ed improvvisamente succederà.
Questo triste epilogo è ingiusto e la scienza medica, per quanto altamente specializzata, in taluni casi non riesce ad impedire un’irreversibile cessazione improvvisa della vita, verosimilmente segnata dal destino.
Con la cessazione definitiva e totale di tutte le funzioni vitali del corpo, avviene il “trapasso” e l’essere umano scompare per sempre, lasciando un vuoto incancellabile, che neanche il tempo riuscirà più a colmare, racchiuso nel dolore dei propri cari.
Tutto questo rituale è lasciato in eredità ai conterranei, e così anche gli altri allo stesso modo, dopo la parentesi vitale, si allontanano da quella sublime realizzazione, che era stata “la vita”, per iniziare il viaggio eterno.
I suoi frutti cessano di esistere e “l’anima” si andrà a depositare in quell’immensa volta celestiale, nell’ipotetico altro mondo irreale e diverso, che non tradisce mai le nostre prerogative e ci accoglie ovunque e in qualunque modo noi siamo!
Supponiamo che anche là esiste una vita,allora da quel preciso momento l’anima dovrebbe diventare immortale e volerebbe via, per raggiungere la beatitudine di quel mondo diverso. Questo però avviene subito dopo il “sacrificio”, e l’ipotetica nuova vita che subentra, ci accompagnerà per sempre come un doveroso ed eterno riconoscimento.
Nessuno sa come si vivrà nell’altro mondo e gli avidi e i peccatori, come saranno giudicati e in quale posto andranno collocati, se insieme a tutti gli altri o relegati in un altro luogo isolato.
Autore dott. Carmine Correale
(Poeta, scrittore. saggista e interprete d’arte e dei dipinti). Grazie.
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Continuate a leggere domani.
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