OPERA DI PITTURA DI MARY ANN PITTRICE – “LINEA LE 7 MERAVIGLIE”
STONEHENGE: FREYA LA PIETRA DEL TALLONE
COMMENTO INTERPRETATIVO DEL POETA SCRITTORE DOTT. CARMINE CORREALE.
Questa sensazionale opera artistica dal titolo: “STONEHENGE” (LA PIETRA DEL TALLONE) è avvolta dal mistero ed ha lasciato aperto molti interrogativi di quel mondo antichissimo e ancora sconosciuto. In particolare il trasporto dei megalitici giganti conficcati nel terreno, con precisi calcoli astronomici ed allineamenti geometrici, nella zona di Wiltshiri, in Inghilterra. Secondo precisi calcoli, essi determinarono sin dalla notte dei tempi, solstizi e movimenti lunari, ma nonostante gli studi scientifici approfonditi sul mitico cerchio di pietre, che si trova presso Amersbury in Inghilterra, resta ancora un mistero irrisolto.
Al quesito si aggiungono fantasie e storie coinvolgenti del Mago Merlino, nella danza dei giganti, lo spettro di Dedalo venuto dalla lontana Grecia, le folleggianti presenze di Puck, Re Artù, la Fata Morgana e addirittura i Cavalieri della tavola rotonda, ma il mistero rimane ancora intatto.
Secondo la leggenda antica, questi giganteschi megaliti eretti e sospesi da architravi enormi in blocchi durissimi, composti di arenaria e silicio di color verde ed altre tonalità acquisite dalla luce riflessa del sole, il diavolo comprò le pietre da una donna in Irlanda, le avvolse e le portò sulla piana di Salisbury.
Una delle pietre cadde nel fiume Avon e le altre vennero portate nella piana… Il diavolo allora gridò “nessuno scoprirà mai come queste pietre siano arrivate fin qui”.
Un Frate rispose: “Questo è ciò che credi!” Allora il diavolo lanciò una delle pietre contro il Frate e lo colpì su un tallone. La pietra s’incastrò nel terreno, ed è ancora lì.
Così “Stonehenge” diventò meta di pellegrinaggi e processioni lente con canti e preghiere in onore di quei popoli antichi che adoravano il sole e con i riti celebrativi offrivano sacrifici umani e cuori strappati ancora palpitanti durante il massacro dell’altare, dal quale colava il sangue alla luce del sole.
Favole e letteratura si sono impadronite del mito di Stonehenge, che perdura sin dall’ultima era glaciale, ma il segreto di tutto ciò non lo sapremo mai.
“FREYA” (la pietra del tallone o del Frate), rappresenta la Dea Celtica della fertilità e sul giorno del sole. Essa diventò crocevia di popoli e cuore geografico – spirituale di questo centro cosparso di tanti megaliti, che formano in pratica un labirinto con le immense lastre di pietra, come un gioco diabolico di fate e maghi, dal culto di un popolo misterioso che spostava tali massi.
Questo interessante sito contiene l’ingresso di una tomba mistica e di un antro spalancato, che metteva in comunicazione il mondo sublunare con il mondo infernale. La risposta che attende ancora, almeno fino a quando non sarà effettivamente stabilito a quale popolo e anche a quale civiltà appartenesse Stonehenge, comprese la sua vita vissuta, dopo l’ultima era glaciale nel periodo neolitico britannico, intorno all’età del bronzo.
Secondo la lettura dei dettagli dello splendido dipinto di Mary Ann Pittrice, “FREYA” (LA PIETRA DEL TALLONE), proprio oggi, grazie alla Sua perspicace e fervente creatività artistica, riacquista le sembianze umane di una donna, che volgendo lo sguardo in alto verso il sole, si lascia illuminare dai suoi raggi riflessi allo stesso modo dei giganti di pietra, anche loro continuamente coinvolti nel mitico gioco dei colori.
In conclusione, desidero confermare che la magnifica rappresentazione del dipinto di Mary Ann Pittrice, fa comprendere il valore del significato di “FREYA” (LA PIETRA DEL TALLONE), simbolo della fertilità, finalmente destata dal sonno eterno, grazie alla sublime creatività artistica di Mary Ann Pittrice, che l’ha trasformata in una mitica fanciulla, come simbolo di speranza e rinascita del nostro nuovo mondo futuro.
Autore commento: Dott. Carmine Correale
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